Superintensivo: no grazie

 



La Pro Olio San Lupo è contro il superintensivo come si evince dal codice etico di cui ci siamo dotati.

Il superintensivo non è compatibile con tutte le cultivar esistenti e non lo è con le cultivar nostrane.

Azzera, quindi, l'inestimabile patrimonio varietale italiano sia a livello arboreo (oltre 550 cultivar) che del conseguente extravergine.

Compromette, con gli inevitabili spietramenti e livellamenti, la tipicità orografica. Intacca gli equilibri ambientali aumentando le problematiche idrogeologiche.

Costringe le piante ad una vita breve (dai 12 ai 15 anni) e gli olivicoltori a costosi cicli di investimenti.

Moltiplica i consumi di acqua e della chimica.

Prevede l'utilizzo di mezzi sempre più pesanti provocando maggior dispendio di carburanti.

Favorisce i produttori che puntano alla quantità piuttosto che alla qualità come in Paesi quali Spagna, Tunisia, Turchia, e presto altri, che vincono a mani basse sull'Italia (neanche le immense pianure pugliesi possono reggere il passo, figuriamoci gli altri territori).

Il superintensivo abbassa il valore del territorio e dei suoi prodotti quindi dell'Olio seppure extravergine: incentivo all'abbandono e all'emigrazione.


Commenti