Parco Nazionale del Matese - incontro con il Vice Presidente e Assessore all'Ambiente della Regione Campania


L’incontro si è tenuto in modalità telematica alle ore 17:15 di martedì 7 maggio 2024


Il tema sul quale in qualità di stakeholder come Pro Olio San Lupo siamo stati invitati ad esprimerci è stato: “definizione perimetro e regime normativo del costituendo P.N.M.”.

Come presidente dell’Associazione ho letto il seguente documento:


sulla definizione del perimetro

La Pro Olio San Lupo fa presente che la fase di perimetrazione ha superato ampiamente i tempi legali, tecnici e normativi della decisione definitiva. Il perimetro è quello indicato da ISPRA nel 2021, questo incontro non può violare, a nostro avviso, l'elaborato tecnico prodotto dall’organo scientifico del Ministero dell’Ambiente, anche perché rispecchia fedelmente la normativa europea in riferimento all’area SIC Pendici meridionali del  Monte Mutria IT8020009.


Sul tema ho condiviso diverse note dell’Associazione Culturale Togo Bozzi, da me personalmente inviate con PEC al MITE, alla vicepresidenza della Regione Campania e altri enti. Siccome l’Ass.Togo Bozzi ha deciso di intervenire esclusivamente ad incontri pubblici ed ufficiali, io che sto partecipando per la Pro Olio San Lupo faccio miei, e ne rammento, degli stralci:


dalla PEC del 10 novembre 2023 


«1 - i tecnici qualificati dell’Ispra hanno inserito giustamente il Comune di San Lupo nel Parco Nazionale del Matese, dal momento che il trenta per cento del territorio sanlupese ricade naturalmente nell’Area SIC Monte Mutria IT8020009;

2 - la perimetrazione definitiva del Parco, puntualmente redatta dai suindicati Organi scientifici del Ministero dell’Ambiente, ha, di fatto, ricalcato i confini naturalistici dell’area matesina, includendo ovviamente i territori già salvaguardati dalla “Rete Natura 2000”, ossia dal principale strumento operativo dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, in linea con la considerazione tecnico-normativa riservata sia alle Aree SIC (Siti di Interesse Comunitario) che alle Zone di Conservazione (ZSC) e Protezione Speciale (ZPS); 

3 - detta valutazione peritale ha evidenziato, fra l’altro, l’esistenza del corridoio naturalistico Sepino-Morcone-Pontelandolfo-San Lupo-Guardia Sanframondi, quale elemento ambientale di pregio capace di collegare tutti i territori presenti nella predetta Area SIC Monte Mutria IT8020009, in ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni normative comunitarie; 

4 - il Consiglio Comunale di San Lupo nel mese di febbraio del 2019, prendendo atto del voluminoso lavoro prodotto dagli Organi ministeriali, ha deliberato in modo unanime la convinta adesione al Parco Nazionale del Matese. 

Per le precisate ragioni, nessuna contorsione amministrativa di stretta rilevanza locale può pregiudicare i diritti e gli interessi legittimi dell’intero Comprensorio, anche perché la perimetrazione scientifica fissata dai tecnici dell’Ispra garantisce la piena salvaguardia del corridoio naturalistico matesino con la permanenza della pregevole area montana di Cerreto Sannita e Guardia Sanframondi nel Parco Nazionale, in linea, oltretutto, con la necessità di valorizzare concretamente il patrimonio archeologico, naturalistico, paesaggistico e geologico rappresentato sia dalla “Leonessa” che dalle “Morgie guardiesi”, vale a dire uno straordinario scenario ambientale ammirato e riconosciuto dagli studiosi provenienti da ogni angolo d’Italia.

Concludendo, l’associazione sannita “Togo Bozzi” invita tutti a rispettare i disposti normativi, dal momento che i Comuni storici del Comprensorio interregionale stanno perdendo ingenti finanziamenti ordinari e straordinari a causa dell’incredibile congelamento subito dalla legge istitutiva del Parco Nazionale del Matese, finanziata dal Parlamento della Repubblica sin dal dicembre del 2017.»


e come rimarcato in altra PEC del 14 novembre 2023,

«non confondiamo le cartografie» perché «le categorie produttive del Comprensorio meritano la piena valorizzazione dell’agricoltura di qualità, del commercio di prossimità e del turismo sostenibile.»


sul regime normativo

La Pro Olio San Lupo ribadisce che non ha senso perdersi in quelli che possono essere solo gli intenti di una o più persone dato che, come molto chiaramente sancito dalla 394, le norme del Parco vengono stabilite dalla Comunità del Parco e la Comunità del Parco, sempre per la stessa 394 la si istituisce successivamente alla costituzione del Parco Nazionale. Tutto il resto può solo alimentare inesattezze fino a diventare terrorismo informativo quando diffuse da membri a vario titolo interni alle istituzioni. Come già accaduto a San Lupo quando componenti della maggioranza politica hanno cominciato a diffondere ridicole informazioni (con il P.N. non si può rifare il portone di casa, non si può mettere la recinzione alla proprietà, bisogna rifare tutte le grondaie con il rame, ecc…). Siamo certi che la Regione non voglia varcare i limiti normativi dando spazio a congetture con argomenti che non le spettano, come già fatto dagli amministratori sanlupesi.


concludo

San Lupo è in regressione da anni ormai. I dati parlano chiaro. Nel territorio sanlupese sta letteralmente crollando la presenza delle persone in età lavorativa. Così come l’indice di natalità non presenta dati incoraggianti. Per San Lupo serve programmare come dare concreto valore economico alle poche peculiarità che vi sono. Solo la ripresa economica può frenare lo spopolamento. E a San Lupo la ripresa economica non può prescindere dall’economia primaria (agricoltura-olivicoltura) per dare linfa alla secondaria (produzione di olio extravergine) e creare i presupposti per il terziario (vendita dei prodotti unita al turismo ambientale): il filo conduttore è l’imperdibile opportunità del P.N.Matese. San Lupo non può morire sotto la miopia di amministratori che, ansiosi di sbandierare bilanci positivi e incapaci di programmare, si sono assoggettati alle volontà degli interessi eolici (...è ancora democrazia questa?!). San Lupo ha bisogno del P.N. del Matese per invertire la regressione. Un'amministrazione, che opera per gli interessi di pochi privati anziché per gli interessi della comunità e che dall’alto della sua posizione impaurisce i cittadini con mendaci informazioni, così come le impattanti opere degli affaristi della conversione energetica, non possono avvantaggiarsi grazie al temporeggiamento, speriamo in buona fede, della Regione Campania attuato in nome di una fantomatica e non prevista facilitazione tra programmazioni non conciliabili.  


Noi ci aspettiamo dall’Ente Regione un celere SENTITO come previsto dalle norme istitutive dei P.N. italiani. Lo stiamo aspettando da quasi 7 anni. 

Allora la questione è più semplice di quanto ci si sbraccia a far credere (“perimetro”, “regime normativo”). 

La Regione vuole recepire quanto scaturito dagli accertamenti dei tecnici ISPRA o vuole recepire quanto richiesto dagli amministratori di San Lupo e Pontelandolfo?

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