Legame Territorio & Prodotti Tipici - questo famoso sconosciuto

UN LEGAME INSCINDIBILE MA PER MOLTI ANCORA SCONOSCIUTO

L’associazione Pro Olio San Lupo, nonostante i pochi mezzi a disposizione, nasce per dare ai tipici prodotti locali nuova dignità e un valore economico degno onde evitare che scompaiano insieme a chi ancora riesce a custodirli nonostante tale attività diventi sempre più insostenibile economicamente. Abbiamo chiesto è ottenuto l'avvio di un iter per il marchio di tipicità De.C.O., una sorta di garanzia per i prodotti, in primis l’Olio EVO di qualità, che intendiamo offrire ad una clientela attenta. Il bello finisce qua.


Dopo una iniziale fase di riscontri positivi con l’amministrazione adesso stanno venendo fuori programmazioni che contrastano con i nostri propositi. Ci concederebbero la De.C.O. ma non gradiscono il Parco Nazionale. Le regole del mercato e del marketing suggeriscono che un territorio di pregio rappresenta il vero valore aggiunto per dare slancio alle attività agroalimentari di pregio. A questo punto la De.C.O. assume l'aspetto del bacio di Giuda prima di crocifiggerci con il depauperamento territoriale. Come da Statuto noi non facciamo politica ma perseveriamo gli interessi di una categoria, quella agricola, che nonostante i tanti sabotamenti rimane il denominatore comune per le aree dell'Italia interna, certamente per la realtà sanlupese. La ricerca di chiarezza presso l’amministrazione, sempre disposta ad ascoltare ma evasiva nelle risposte, ha tuttavia confermato posizioni tra l'ambiguo e il deleterio per il territorio infatti la cosa più certa è che sono propensi a stare fuori da un'area di pregio come il P.N. Matese. Tradotto, taglieranno le gambe al settore agroalimentare-ricettivo, a noi. Ottusità(?). Sicuramente un paradosso se si pensa che Comuni come Telese Terme, con una economica di tipo terziario, hanno fatto di tutto per rientrare in qualche modo nel perimetro del PN mentre San Lupo con una economia agricola vuole restarne fuori.

Può un'amministrazione pensare di rifiutare le opportunità, quali la fiscalità agevolata delle ZEA (zone economiche ambientali) e il miglioramento dei servizi essenziali previsti per i Parchi Nazionali? 


Come è possibile che alcuni amministratori infondino timori nei cittadini millantando vincoli e muretti che non si potrebbero più realizzare, dimostrando così di non aver mai letto la zonizzazione ISPRA e le linee di riferimento nazionali di cui si serve, facendo credere che il paese diventerebbe alla stregua di una riserva naturale integrale? 


Eppure la precedente amministrazione in gran parte traslata nella nuova aveva deliberato l'adesione al Parco Nazionale. Fatto sta che forse per essere più convincenti, dicono pure che rischierebbero di perdere i soldi dell'eolico, di rischiare il default, di dover poi aumentare le tasse.


Bene, a seguito dell'invalidazione delle convenzioni eoliche da parte della Corte Costituzionale nel quinquennio precedente con loro protagonisti è stato trovato un nuovo accordo con gli eolici che ritoccando "il pagamento della tassa sull'occupazione del suolo pubblico" ha permesso comunque di mantenere delle entrate per le casse comunali e il P.N. non prevede affatto la dismissione dell’impianto eolico esistente se non a fine termine autorizzativo.


Quindi quale nesso di contrasto economico ci sarebbe tra il Parco Nazionale e l’impianto di eolico industriale?

Perché infondere nella popolazione tali paure?


Riscontrata poca chiarezza ci sarà concesso qualche dubbio così abbiamo inviato richiesta di accesso agli atti, non per fare politica ma per avere certezze e capire se può avere ancora senso perseverare con le nostre attività. Intanto sono informazioni che andrebbero fornite con chiarezza a tutta la cittadinanza qualunque siano le singole attività lavorative. 


Dato che hanno chiamato in causa l’eolico e penalizzazioni in merito.

Ricevono altri soldi dall'eolico? 

Se sì a che titolo e come li stanno usando?

Hanno ufficialmente risposto che non sono questi dei validi motivi per approfondire, è democrazia questa?


Vorrei ricordare che per legge "il Comune non può imporre alcun onere a carattere meramente economico-patrimoniale e solo lo Stato e le regioni possono semmai prevedere misure compensative ma solo di carattere ambientale e territoriale, mai meramente economiche". Non vorremmo che si stiano creando i presupposti per un contenzioso con la ditta eolica, negli anni a venire. Se hanno approfondito la questione eolica con la stessa solerzia dimostrata con il Parco Nazionale ci ritroveremo che dopo l'attuale distruzione territoriale nel prossimo futuro arriverebbe anche quella dell’economia pubblica, ma bontà loro ricadrebbe sulle successive amministrazioni. La giurisprudenza è piena di simili sentenze. 


Notoriamente sono personalmente avverso all'invasione eolica che ci sta travolgendo ma non si può addossare all'eolico scelte amministrative poco lungimiranti e deleterie, una non programmazione volta, forse, solo a far quadrare giornalmente i conti e non certamente a creare sviluppo. Questa situazione potrebbe ripercuotersi anche sul PUC e di conseguenza ancora una volta, negativamente, sugli obiettivi dell’associazione e dell'intera imprenditoria legata alle produzioni locali e quindi sul futuro del paese. Pertanto vorremmo ci sia data l’opportunità di collaborare alla fase di stesura del PUC, come già nei Comuni vicini è stato consentito alle associazioni, in quanto portatori di interesse. Il PUC è indispensabile per l’accesso ai fondi del Pnrr che prevede cospicue somme per le attività riconducibili all’agricoltura ma occorre che nel PUC sia dato loro il giusto rilievo.


Ci auguriamo che le nostre sollecitazioni diano spunti di riflessione, a chi ha in mano le sorti del paese, per riportare nei binari auspicabili il futuro delle attività territoriali. Il nostro Capitale Naturale chiede collaborazione ma soprattutto esige rispetto.


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